31/01/12

To The Moon

Tra tante cose il 2011 è anche stato l'anno della ribalta dei cosiddetti Indie, giochi sviluppati da piccoli team indipendenti con budget limitati, spesso però questi giochi riescono a proporre delle meccaniche di gameplay e delle trovate davvero originali che invece non si vedono nelle grandi produzioni ad alto budget, in quanto le grandi software house, che investono cifre enormi per lo sviluppo dei loro giochi, non sono disposte a rischiare di sbagliare il colpo proponendo soluzioni innovative che magari poi non vengono apprezzate, ergo preferiscono andare sul sicuro sfornando seguiti su seguiti e  meccaniche di gioco già collaudate e di "successo".Tra i tanti bellissimi giochi indipendenti usciti lo scorso anno oggi voglio parlare di uno che mi ha colpito particolarmente, To The Moon.
Quando mi cercherai sappi che io sarò li ad aspettarti...sulla luna
To The Moon viene presentato dai suoi sviluppatori come un'avventura grafica con elementi da RPG,  in realtà non è propriamente cosi, ma procediamo con ordine, il gioco ci mette nei panni di Neil Watts ed Eva Rosalene, due scienziati della Sigmund Corp, una società futuristica che si occupa di dare alle persone in punta di morte una seconda possibilità di compiere ciò che in vita non sono riusciti a fare, a tale scopo viene utilizzata una particolare macchina che permette di entrare nella mente del paziente e da li viaggiare a ritroso nei suoi ricordi e cambiare alcuni elementi della sua vita, cercando cosi di esaudire il suo desiderio incompiuto memorizzandolo nei suoi ricordi, chi ha visto il film Inception noterà di certo qualche analogia, il nostro cliente si chiama Johnny, un anziano vedovo che ormai giace nel suo letto privo di sensi con poche ore di vita rimastegli, arrivati a destinazione i nostri due scienziati chiedono alla badante qual'è il desiderio che il vecchio Johnny voleva realizzare, la risposta era prevedibile, andare sulla luna. A questo punto grazie al macchinario su citato, riusciamo ad accedere ai ricordi di Johnny e procederemo a ritroso, da quello più recente nella sua vecchiaia sino ad arrivare alla sua infanzia, con lo scopo di capire qual'è motivo di questo suo strano desiderio e riuscire a cambiare i suoi ricordi in modo tale da farlo diventare un astronauta e andare sulla luna.
La grafica 16 bit del gioco rende ancora maggiore la sensazione di nostalgia
e ripiega alla mancanza di poligoni con uno stile artistico fenomenale

Il gioco si presenta con una veste grafica 16 bit con visuale dall'alto molto retrò, che ricorda i primissimi Final Fantasy, ma l'elemento RPG a cui accennavo pocanzi si esaurisce qui, il gioco è un'avventura grafica, un po atipica però, poiché non ci sono enigmi, non c'è da capire dove andare o cosa fare, non ci sono tanti oggetti da raccogliere nell'inventario, il gioco è tutto incentrato sulla storia, il gameplay si limita a muoverci negli scenari dei ricordi di Johnny e scoprire tutta la sua vita attraverso ricerca di pochi indizi e siparietti fatti da tanti dialoghi, solo testuali, scritti benissimo e che ci racconteranno superbamente la storia di quest'uomo con tanti colpi di scena e situazioni emotivamente forti e commoventi, la mancanza di un gameplay più corposo potrebbe essere vista da fuori come un difetto, ma giocando il gioco non se ne sente affatto la mancanza e si apprezza quest'opera per quello che è e che vuole raccontare, ovvero una storia matura e non banale come purtroppo non se ne vedono nei giochi tripla A.
Raccontare una storia, è proprio questo ciò che fa principalmente
 To The Moon e lo fa come pochi  videogiochi  riescono a fare

Dal punto di vista tecnico, come già detto, il gioco sfoggia una grafica 16 bit molto datata che magari, sebbene si tratti di un Indie, potrebbe far storcere il naso a qualcuno, va detto però che vista la natura del gioco e la storia nostalgica narrata, questo stile calza a pennello, sopratutto impreziosito com'è da un sapiente design artistico e da inquadrature prospettiche sempre azzeccate. 
Una menzione particolare va fatta per la colonna sonora del gioco, per lo più composta melodie di pianoforte che si ripetono, e che accompagna magistralmente tutti i momenti e le situazioni di gioco, in particolare il tema principale entra in testa e difficilmente ne esce, sopratutto risulta difficile pensare ad una melodia più azzeccata per questo particolare tipo di gioco.
To The Moon è un esperienza da provare, a patto di avere una discreta conoscenza della lingua inglese, poiché, almeno al momento, non è disponibile in altre lingue, un piccolo compromesso da accettare per godere di un gioco che mi sento di definire una piccola opera d'Arte.

VOTO: 8.7

Il gioco può essere acquistato dal sito ufficiale QUI

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